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SELF - EFFICACY

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2008 15:09
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18/02/2008 16:50

SELF-EFFICACY (AUTOEFFICACIA ) (Bandura, 1986)
Dott. Camillo Lupoli, esperto in Psicologia dello Sport

Le persone cercano di esercitare un controllo sugli eventi che riguardano la loro vita per prevenire ansia, apatia o disperazione che può generare da situazioni ritenute spiacevoli o dannose. Nel corso degli anni sono state proposte molteplici teorie riguardo alla capacità di esercitare un controllo sugli eventi. Il focus principale riguarda la convinzione delle persone circa le proprie capacità di produrre determinati effetti. Per comprendere e spiegare tale “convinzione di efficacia” Bandura ha studiato le sue origini, le sue strutture e funzioni, i processi attraverso i quali essa opera ed i suoi molteplici effetti. Il senso di autoefficacia riguarda tutti questi microprocessi tanto a livello individuale che a livello collettivo.

DEFINIZIONE DI AUTOEFFICACIA
Il concetto di autoefficacia, in generale, si riferisce alla “convinzione nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che incontreremo in modo da raggiungere i risultati prefissati. Le convinzioni di efficacia influenzano il modo in cui le persone pensano, si sentono, trovano le motivazioni personali e agiscono” (Bandura 1986). Anche nello sport l’Autoefficacia è definita come la “fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico” (Bandura 1986). Sulla base di queste considerazioni ogni individuo sceglierà di partecipare ad attività sportive che gli garantiscono buoni margini di successo, rispetto ad altre che potrebbero sfociare con più facilità in insuccessi.

GENESI DELLE ASPETTATIVE DI EFFICACIA
Le Aspettative di Efficacia possono originare da quattro fonti principali:
Le “esperienze personali”, costituiscono la fonte più proficua per acquisire un forte senso di autoefficacia e rappresentano la memoria di situazioni passate affrontate con successo. Esperienze di padronanza personale consolidano le aspettative future, mentre esperienze negative producono l’effetto opposto. Un solido senso di efficacia richiede, invece, perseveranza e impegno nel superamento degli ostacoli. Nello sport tale approccio si basa sul “modellamento partecipante”.
“L’esperienza vicaria” è fornita dall’osservazione di modelli. Vedere persone simili a se che raggiungono i propri obiettivi attraverso l’impegno e l’azione personale incrementa in noi la convinzione di possedere quelle stesse capacità. Ugualmente, vedere persone che falliscono, nonostante l’impegno, indebolisce il nostro senso di efficacia.
“La persuasione” consolida la nostra convinzione di essere in possesso di ciò che occorre per riuscire. Purtroppo le aspettative di efficacia che ne derivano sono meno forti di quelle prodotte dall’esperienza pratica.
Nel valutare le proprie capacità le persone si basano sugli “stati emotivi e fisiologici”. Spesso le situazioni di stress e la tensione vengono percepite come il presagio di una cattiva prestazione. Non è l’intensità delle reazioni emotive e fisiche ad essere importante, quanto piuttosto il modo in cui esse vengono percepite ed interpretate. Per esempio le persone (o atleti) che hanno un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di attivazione emotiva come qualcosa che facilita l’azione dando energia (Yerkes e Dodson) (IZOF), mentre quelle sfiduciate vivono lo stato di attivazione fisico-emotivo come pericoloso e debilitante, cioè presagio di un cattivo rendimento e un cattivo risultato.

PROCESSI ATTIVATI DAL SENSO DI AUTOEFFICACIA
Bandura dice che le convinzioni di efficacia regolano il funzionamento di quattro processi principali:
Ha effetti sui “processi cognitivi”, cioè quei processi che permettono alla persona di porsi degli obiettivi e di pianificarne mentalmente le linee d’azione e gli strumenti più efficaci per raggiungerli (capacità di problem – solving). Chi possiede un alto senso di autoefficacia visualizza mentalmente, con più facilità, immagini in cui si vedono vincenti e queste immagini forniscono una guida ed un sostegno per le azioni che andrà a mettere in operà. Viceversa, coloro che hanno un basso livello di autoefficacia si trovano ad essere in preda a dubbi su se stessi.
Assume un ruolo chiave nell’autoregolazione delle “motivazioni”, attraverso l’influenza esercitata “sull’attribuzione causale”, sulle “aspettative del risultato” e sugli “obiettivi rappresentati cognitivamente”.
“Processi di scelta”. Le persone sono anche il prodotto dell’ambiente in cui vivono. Le “convinzioni di efficacia” possono influenzare le attività che si intraprendono ed i contesti ambientali in cui si è scelto di accedere. Le persone evitano gli ambienti che considerano al di la delle proprie capacità e scelgono le attività e gli ambienti che ritengono stimolanti.
“I processi affettivi”. Quanto più forte è il senso di efficacia, tanto più le persone sono vigorose nell’affrontare situazioni problematiche stressanti e tanto maggiore è il loro successo nel modificarle. Un basso livello di autoefficacia può alimentare ansia e depressione. L’umore e l’autoefficacia si alimentano reciprocamente in modo bidirezionale.

AUTOEFFICACIA E ATTIVITA’ FISICA
Diversi ricercatori hanno studiato questa relazione in relazione allo sport.
Feltz (1983) studia l’effetto indiretto che le prove passate hanno sull’autoefficacia concludendo che sono le recenti esperienze che condizionano la percezione di efficacia che l’atleta sente di possedere in prossimità di una gara.
Effetto indiretto
Previsione Autoefficacia Prestazione

Effetto indiretto

Prove passate

George (1992) basandosi su situazioni competitive reali inerenti al baseball, sostiene che la percezione di efficacia influenza la prestazione agonistica.

Autoefficacia Prestazione

Mc Auley (1992) Considera l’autoefficacia e l’attività fisica in una relazione circolare dove la prima rappresenta il fattore che favorisce l’adesione e la persistenza a condurre una vita fisicamente attiva e l’attività fisica promuove, di conseguenza, un sentimento di efficacia personale.
Autoefficacia

Attività fisica
SELF-EFFICACY E MODELLO PSICOFISIOLOGICO
Secondo questo modello la Self-Efficacy (autoefficacia) nasce da un processo psicofisiologico circolare che permette all’individuo di leggere per sintesi afferente (informazioni provenienti dalla periferia del corpo) le percezioni e le sensazioni corporee che caratterizzano lo stato psicofisico dell’attivazione preparatoria ad un comportamento o ad una gara (un atleta poco prima della gara). Queste informazioni vengono integrate con l’esperienza passata (comportamenti simili già messi in atto in passato), con le persuasioni verbali (positive o negative) provenienti dall’ambiente (un allenatore) e con le esperienze vicarie (vedere un altro atleta che riesce nel compito), ed elaborate cognitivamente dando origine ad un vissuto emotivo, soggettivo, che orienterà le nostre scelte comportamentali. Il risultato di tali scelte e del comportamento messo in atto, influenzerà in maniera retroattiva la “percezione di autoefficacia” e la memoria.
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Sesso: Maschile
22/02/2008 17:05

Luigi non ti allarmare, il tuo articolo non è passato inosservato. L'ho momentaneamente affidato alle cure del Lello, che ha il compito di stilarne un riassunto, non appena sarà pronto potrò commentare!
No dai davvero è troppo lungo! Se dovessi leggerlo tutto perderei sicuramente qualche diottria...però se mi garantisci che alla fine sarei una persona migliore mi sacrifico!

___________________________________________________________________
-Siamo delle persone orribili?
-Nooo, non siamo persone orribili Lois, i cavalli sono persone orribili!
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Post: 47
Età: 43
Sesso: Maschile
22/02/2008 17:11

No il Lello no, rischi che per farlo capire scriva un libro [SM=g6814]

effettivamente è un pochino lungo ma ti assicuro che ti può essere d'aiuto [SM=g6794]
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24/02/2008 15:08

io ci posso venire qui vero [SM=g6797] ? beh cmq sia... bello... ho letto solo i titoletti in maiuscolo ma sn sicura sia interessantissimo... stasera prima di andare a dormire lo leggo [SM=g6814] ! cmq mi dispiace x 3a0 di ieri sera! [SM=g6800] gg giochiamo qua noi alle 5 vs gifra...! beh cmq bello! ciaoooo [SM=g6811] [SM=g6794] ciao, Cami!
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Città: PAVIA
Età: 29
Sesso: Femminile
24/02/2008 15:09

posso?
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